Francesca Aurilio
Fin da bambina molto curiosa. Piccola speleologa dell'animo umano in crescita, cosciente che le sole parole - per quanto preziose - non potessero esprimere appieno la meraviglia che trascende noi tutti e ci rende parte di un universo che ancora non sappiamo cogliere nella sua totalità. Ha allora cercato, cerca ancora, quella trama sottile, il filo che ci accomuna tutti e ci ha dipanati nel mondo, quello a cui ci appendiamo quando siamo affaticati e che ci lega a tutte le cose. Cerca l'essenzialità. Attraverso il corpo, che per sedici anni ha spinto ad assumere diverse forme - spesso davanti ad uno specchio - molte in un teatro. Tramite il colore fatto scorrere nelle fibre di una tela, su un pannello di legno. Grazie allo studio dei Tarocchi di Marsiglia, della Psicomagia, della Metagenealogia, di sguardi, occhi, pelle. Per mezzo del lavoro svolto per 12 anni nei servizi alla persona. Formata in educazione professionale all'università degli studi di Milano e dal 2009 impegnata nei servizi educativi, principalmente con minori allontanati dalla famiglia con decreto ed in servizi di salute mentale. Dal 2020 al 2022 si è occupata del coordinamento di cinque comunità per minori.
Si è poi formata in mediazione etnoclinica con Piero Coppo, in consulenza pedagogica giuridica, familiare e scolastica e in Azioni e Interazioni Pedagogiche Attraverso la Narrazione e l'Educazione alla Teatralità. Dal 2024 in formazione in counseling Biotransenergetico.
Vicepresidente e progettista di Teatro Selvatico e co-fondatrice di Hemera Festival.
Cammina tanto, scrive abbastanza, abbraccia molto, ama intensamente. Crea spazi, dentro e fuori di sé.
Foto: Davide Comandù (@davidart.ph)