L'ARTE DELLA TINTURA BOTANICA: CONNESSIONI CROMATICHE

L'ARTE DELLA TINTURA BOTANICA: CONNESSIONI CROMATICHE

Connessioni cromatiche: l’arte della Tintura Botanica

Per leggere questo articolo vi chiediamo di fermarmi: chiudete gli occhi, respirate profondamente e sentite il corpo rallentare. Immaginate di passeggiare in un giardino selvatico all'alba, quando ogni foglia è bagnata dalla rugiada e il Sole inizia a dipingere di colori tenui il cielo: camminate tra l’erba alta e, tra le ombre della notte che se ne stanno andando e la luce del Sole che pian piano si alza, gli odori sono più riconoscibili, l’aria sembra più fresca, i colori intorno a voi sono più vividi. Prendete un fiore di Calendula tra le mani, i petali setosi vi scivolano tra le dita e le gocce di rugiada vi bagnano la mano. Quando lo lasciate, i polpastrelli sono tinti di indistinte macchie arancioni. Così dev’esser nata, ormai secoli fa, l’arte della tintura botanica.

Respirare con i colori di Madre Natura

In un mondo come il nostro, che corre veloce senza nemmeno sapere dove sta andando, imparare a tingere con ciò che Madre Terra ci offre è un atto rivoluzionario e ribelle. Questa pratica, antica quanto l’uomo, era già cara ai popoli antichi, che utilizzavano le piante tintorie per colorare i tessuti ma anche per curare, proteggere e celebrare la propria spiritualità. Negli ultimi anni, fortunatamente, anche come risposta in contrapposizione all’ingordigia del mercato del fast-fashion, si sono riscoperti i valori e i processi di quest’antica pratica, da secoli totalmente sostenibile: in questo senso, le tecniche di tintura diventano oggi espressione di un bisogno profondo di riconnessione con l'ambiente, di una ricerca di bellezza etica, che sappia rispettare la Natura.

Ma non solo: l’arte della tintura botanica ci insegna a rallentare, allineando il nostro respiro a quello di Madre Terra. Per utilizzare le piante tintorie non basta raccogliere foglie e fiori, ma è necessario attendere e ascoltare il linguaggio silenzioso della Terra, interpretarne i segnali, toccare un fiore e percepirne il potenziale.

Il processo di tintura botanica è un'arte che richiede pazienza, cura, rispetto. Ogni passaggio, dalla raccolta delle piante alla preparazione dei bagni di colore, è un gesto d'amore verso la Natura e noi stessi. Con la palette che la Terra ci offre e ci mette tra le mani, impariamo allora a riscoprire il valore del tempo e del silenzio della trasformazione. La tintura botanica ci insegna che ogni cosa, con la cura necessaria, può esprimere al massimo il suo potere intrinseco e vibrante. La terra allora non è più solo terra, le foglie non sono più solo foglie: ogni tinta colorata, ogni tessuto, ogni singolo filo, diventano piuttosto espressione di una nuova vita.

Piante tintorie: tra passato e futuro

L’arte della tintura botanica ha viaggiato attraverso continenti e culture, adattandosi e trasformandosi nel tempo a seconda degli utilizzi e delle nuove piante scoperte dai popoli più antichi. Per loro, l’utilizzo di certi colori piuttosto che altri, non rispondeva a un solo bisogno estetico ma rappresentava piuttosto uno scopo più alto e spirituale. Già nell’antico Egitto, tramite precisissime ed avanzate tecniche di chimica naturale, veniva estratto un blu profondo dalla pianta dell’Indaco: questo veniva utilizzato per adornare le vesti dei faraoni, confermando così il loro potere divino. In egual modo, il popolo dei Celti in Britannia utilizzava le piante tintorie per colorare invece il proprio corpo: con il “woad”, un colore simile all’indaco estratto dall’ Isatis tinctoria, dipingevano i corpi dei guerrieri prima della battaglia, conferendo loro un aspetto terribile agli occhi dei nemici. Scivolando invece verso le antiche culture orientali, in India la pratica tintoria assume una connotazione profondamente spirituale. L'utilizzo di tinte come henné, curcuma e ha giocato un ruolo cruciale non solo nella creazione di abiti ma anche nelle cerimonie e nei riti che vengono celebrati da secoli. Queste tinte, ricche di significato culturale e spirituale, riflettono un legame indissolubile tra uomo e Natura, ma ancor più rappresentano il legame tra gli indiani e la propria terra.

Ad oggi, sono sempre di più gli artigiani del tessuto che riscoprono le origini di questa disciplina e, rispolverandola, la mettono in pratica: soltanto seguendo le radici, riusciremo a guardare verso un futuro più sostenibile, dove la moda e la bellezza si sposano con l’uso rispettoso delle risorse che ci offre Madre Terra.

Come creare un giardino di erbe tintorie

Per creare un giardino con piante tintorie, non è necessario adottare metodi complicati o professionali, basta solo aver cura.Per prima cosa, scegli un'area del tuo giardino che riceva una buona quantità di luce solare, poiché la maggior parte delle piante tintorie sono fiori e hanno bisogno di piena luce. Puoi preparare il terreno arricchendolo con compost organico per garantire che le tue piante crescano forti e sane in alternativa basta del terriccio universale, dopodiché, puoi iniziare a coltivare le piante tintorie che preferisci, a seconda anche di quelli che sono i tuoi progetti di tintura.

Tra le piante “evergreen” sicuramente ci sono:

• Indigofera Tinctoria (Indaco): perfetta per chi desidera ottenere toni di blu profondo, richiede un po' più di attenzione nella preparazione ma dona sempre risultati ottimale. Perfetto anche per tingere i capelli più chiari con note di blu.

• Helianthus annuus (Girasole): a seconda del tipo di preparazione, dai suoi semi si può estrarre una varietà di colori che spaziano dal malva, al viola, al verde fin quasi al nero.

• Curcuma Longa (Curcuma): Facile da coltivare, questa pianta offre splendidi toni di giallo e si adatta bene a qualsiasi tipo di materiale.

• Rubia Tinctorum (Robbia): Ideale per chi ama i colori caldi e terrosi, mattone. È una pianta che si adatta bene a qualsiasi ambiente e condizione.

Nonostante seguire i propri progetti sia molto importante e porta sicuramente risultati ottimali, il consiglio più importante per creare un giardino di piante tintorie rimane comunque sempre e solo uno: sperimenta e lasciati guidare dalla meraviglia della Natura.

L'arte della tintura botanica è un invito a rallentare, a riscoprire il piacere di creare con le mani, di sentirsi connessi e parte della nostra madre ancestrale, la Natura: in ogni colore, in ogni tessuto, risuona l’odore di un mondo antico, un mondo di bellezza autentica, sostenibile, infinitamente vera. Un mondo che, con ogni gesto di cura e attenzione, siamo chiamati a preservare.

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