Sulla via naturalmente libera della Ruota dell’Anno, l’antica ciclicità naturale, eccoci ad un nuovo fondamentale passaggio che già promette e profuma nuova vita.
Litha, tra i Sabba minori, rappresenta il giorno culmine delle energie solstiziali estive, cadendo proprio il giorno del Solstizio, quest’anno il 21 giugno 2025 alle ore 04:41 per tutto l’emisfero del Nord.
Il nome Litha deriva dall'antico inglese e si ritiene che le origini del nome siano correlate alla parola liþa, che si traduce in gentile, calmo. La parola solstizio, invece, deriva dal latino solstitium, che è composto da due termini: sol, sole, e sistere, fermarsi.
Questa etimologia si riferisce al fenomeno astronomico per cui, nel momento del solstizio (sia d'estate che d'inverno), il Sole sembra "arrestare" il suo moto apparente di ascesa o discesa nel cielo, raggiungendo il punto di massima o minima declinazione rispetto all'equatore celeste, prima di invertire la sua rotta.
C’è l'impressione collettiva che il Sole si fermi per qualche giorno nel punto più alto, nel solstizio d'estate, o nel punto più basso durante il solstizio d'inverno. Appare come se il sole si fermasse, accogliendoci finalmente alla sua totale contemplazione.
La notte di questo solstizio risulta essere la più corta di tutto l’anno, mentre il giorno di Litha è il giorno più lungo dell’anno, con più luce, con più voce dal vento e dal velo che oggi si assottiglia.
Come accade per Samhain, durante Litha il velo tra il mondo degli Spiriti e quello degli uomini si accorcia, apre porte e finestre, lasciando così che il Piccolo Popolo si affacci sulla nostra visuale della vita. Fate, elfi e folletti, gnomi, spiritelli… tutte le creature magiche ed invisibili oggi si faranno sentire.
Su questa leggenda reale, se avete sete di lettura, potete leggere A Midsummer Night's Dream di Shakespeare.
Per i popoli nordici a cui si è particolarmente legata la Ruota dell’Anno (di cui abbiamo scritto un articolo, che puoi trovare sempre qui nella sezione Journal), Litha incarna tutta la potenza della stagione estiva, che secondo la tradizione ha però inizio con il sabba di Beltane. Beltane segna dunque l’inizio dell’estate, mentre Litha è percepita più come una festa di mezza estate: questo perché dall’istante del solstizio in poi, il buio inizia il suo ritorno e la luce va via via diminuendo, rendendo sempre più soave il calore estivo. Celebrare la Luce per dirle addio.
Litha si contrappone a Yule, il solstizio d'inverno, a simboleggiare l'equilibrio tra luce e oscurità.
È una festa per celebrare la pienezza della vita ed abbracciare, incarnare pienamente l'energia del Sole nelle nostre vite. Il Sole, stella massima da cui permea tutto il respiro infuocato del Creato, rappresenta l’energia primaria di cui necessita il pianeta Terra. Spesso nelle tradizioni esoteriche lo troviamo connesso al potere maschile, in quanto Padre, Altissimo, colui che ci soffia la vita in corpo e ci invita al Cielo.
La Terra, invece, è la sua sposa, colei che prende le energie maschili e le trasmuta in sé per continuare ininterrottamente a sbocciare e sposarsi all’esistenza.
Le divinità che si palesano e si pregano tradizionalmente durante il periodo di Litha sono due, ovverosia Madre Natura e il Dio cornuto della fertilità, chiamato Cernunnos nel pantheon celtico. Le sue origini, comunque, pare risalgano fino all’antichissima religione paleolitica. Egli è la personificazione divina di tutti gli animali con le corna, dai cervi agli arieti, e il suo dominio si estende dalla caccia alla natura selvaggia, dalla fertilità alla morte, passando per inframondo e aldilà. Con un imponente palco da cervo che gli adorna il capo mentre sta seduto in meditazione, Cernunnos viene rappresentato come un uomo pieno di fascino, pronto a benedire infinitamente la sua sposa Gaia. Ma, come ben sappiamo dalla storia di Beltane, il matrimonio mistico, lo hieròs gámos, è già avvenuto.
Il fiore dietro ogni essenza della Natura è già sbocciato. Infiniti profumi di grazia e di abbondanza si diradano in noi come il ritorno di un micelio ben più grande, immenso, grande quanto tutto il nostro Pianeta verde. Siamo immersi in un eterno giardino dell’Eden che ora più che mai sta aprendosi per regalarci ricchezza. I fiori sono pronti a trasformarsi in frutti, i campi fanno l’amore con il granturco e le api proseguono il cammino dell’oro, della vita.
Ogni cosa in Natura è pronta a donarsi all’eterno bacio della vita. Ogni fiore attende l’ape, ogni frutto attende una bocca o una dolce caduta nel vuoto fertile della terra. Nel pieno dei suoi colori, profumi e balletti, Madre Natura è gravida e fertile come non mai.
Litha segna il momento massimo di attività creatrice di Madre Terra, al termine del quale giungeremo con tutta la calma del mondo, fino alla grande raccolta che accoglieremo con Mabon, l’equinozio d’autunno.
Litha può essere un grande portale di amore e divinazione. Il foraggio della flora e le raccolte rituali sono di buon auspicio in questo periodo. Tra i tanti figli di Gaia che incarnano l’essenza di Litha, tra tutti menzioniamo:
- la rosa,
- la camomilla,
- la lavanda,
- l’iperico,
- l’ortica,
- il finocchietto,
- il sambuco,
- il noce
per il loro intenso aroma e potere sottile su di noi. Ricordiamoci sempre che ogni esemplare verde è un dono, specialmente se cresciuto spontaneamente. La raccolta di fiori ed erbe spontanee dovrebbe essere consapevole e amorevolmente conscia di tutto l’ambiente circostante. Un consiglio che sentiamo di darti è quello di non abbondare troppo e di raccogliere solo quanto sai di aver bisogno e che potrai utilizzare senza sprecare. Chiedi sempre il permesso prima di raccogliere e ricordati di lasciare un'offerta alla Natura, come acqua o nuovi semi, cibo o un canto.
“Dove cresce il noce
è nata
la mia voce.
Dove il mondo muore
ho seminato
la mia voce.”
De Finibus Terrae, Rachele Andrioli
Tra gli usi e i costumi sopravvissuti in terra italica, come non ricordare la notte di San Giovanni.
Attorno all’attimo solstiziale ci sono altrettanti giorni magici, così come la ricorrenza di San Giovanni Battista, il 24 giugno, giorno della sua nascita. Egli rimane ad essere uno dei personaggi più importanti del Cristianesimo, colui che ha battezzato Gesù nel fiume Giordano e colui che ha annunciato l’esistenza del Messia. L’animo della tradizione contadina vuole considerare la notte tra il 23 ed il 24 giugno come un momento molto sentito e propiziatorio. La leggenda narra che sia di buon auspicio foraggiare fiori ed erbe, appena dopo il crepuscolo, per poi adagiarle con delicatezza all’interno di una ciotola od un catino capiente, con molta acqua. La notte benedirà quest’acqua con la rugiada del mattino, da utilizzare per risciacqui rituali e portafortuna, per le mani o per il viso, o ancora per creare spray magici per l’aura e la nostra fortuna.
Possa essere per te, oggi, un grande giorno di celebrazioni, anzitutto nel tuo cuore.
Possa tu creare tutto.
Possa tu celebrare, ridere, gioire, annusare e cantare fino all’infinito e oltre.
Felice Solstizio. Felice Litha!
Nella luce,
Ayami e le tue Wild Sisters
Testo: Asia Ferrario