Il 22 luglio è la ricorrenza a lei dedicata: Santa Maria Maddalena.
Oggi ci battezziamo nelle sue acque, così come racconta la vibrazione dello stesso nome di Maria.
Maria
La tradizione cristiana attribuisce l’origine del nome Maria all'antico ebraico mar yam, goccia di mare, e da questa accezione possiamo giungere ai più antichi simboli cristiani primitivi. La fonte di acqua viva, “lo Spirito di Dio che aleggiava sulle acque” (Genesi 1, 1-2) è una delle più importanti connessioni simboliche dell’antica religione, nata con la primordiale adorazione della Divinità femminile. Ancor prima della nascita del Cristianesimo stesso, infatti, persino Iside veniva chiamata Signora delle Acque o Stella del Mare. La denominazione latina Stella Maris ad oggi indica Maria di Nazareth, la Vergine Maria, colei che partorisce il Cristo. Sempre nella nostra sezione Journal potrai trovare un articolo approfondito a lei dedicato.
La vibrazione del nome Maria racchiude un segreto che, ad oggi, probabilmente, non scopriremo mai. Persino la radice del nome Myriam, strettamente connesso alla parola Maria, deriva dalla parola mare. Può essere che le donne -specialmente nella tradizione biblica- venissero chiamate Maria poiché portatrici di Divine Acque e di Divina Essenza? Non è semplicemente una questione di frequenza del nome, evidentemente in voga nella Palestina del I secolo; questa potrebbe essere una questione di frequenza in termini tecnici ed energetici.
Nella narrazione comune, Maria Maddalena si chiamava così perché nativa di Magdala, l’antica città d’Israele che sorgeva sul Lago di Tiberiade, una zona prevalentemente abitata da pescatori per via del commercio ittico. Questa città era famosa anche per il suo castello con una grandissima torre. A livello tecnico, però, sappiamo che la toponomastica femminile in antichità non era pervenuta, quindi alle donne non potevano essere riservati tutti quegli appellativi di provenienza (toponimi) o relativi al nome del padre (patronimici), oppure anche relativi alla professione. La situazione rimase invariata sino al Concilio di Trento del 1564, momento chiave per l'obbligatorietà dei cognomi in Italia e nei paesi cattolici.
Tornando ancora indietro nel tempo, per contestualizzare la condizione femminile dell’epoca, bisogna sottolineare che in quel periodo in Palestina le donne risultavano essere oggetti di proprietà del marito, allo stesso livello del bestiame. Quindi Maria Maddalena era una donna diversa dalle altre, poiché il suo nome conteneva un riferimento alla città di origine, Magdala.
Eppure, dobbiamo riscontrare la possibile veridicità del fatto che Maddalena fosse semplicemente un nomignolo, un soprannome donatole da Gesù, come egli era solito fare con tutti i personaggi della sua cerchia. La parola Magdalene è la trascrizione fonetica dall’ebraico aramaico della parola mgdl, letta migdal o magdal, che significa torre, fortezza, magnifica. Che ci sia un significato più profondo dietro questo nome? La torre equivale ad una porta del Cielo in cui ogni piano segnava una diversa tappa dell’ascensione mistica, luogo in cui avvenivano i contatti fra le dimensioni, poiché solo la donna è canale fra il Mondo di Sopra e il Mondo di Sotto. La donna che sostiene il defunto, lo cura e accompagna fino all’aldilà è una visione antichissima che l’essere umano ha sempre vissuto. Come ella è canale per le anime che arrivano qui, attraverso il grembo, la donna può accompagnare alla morte. Nella tradizione cristiana Maria Maddalena è ritenuta essere la prima delle mirofore, coloro che si prendevano cura dei defunti pulendoli ed ungendoli con oli profumati di essenze sacre, una delle pratiche di sepoltura in voga all’epoca. Esse creavano un ponte tra il mondo terreno e quello spirituale, accompagnando i defunti e facilitando così stati di coscienza alterati, attraverso l’uso delle essenze e del canto, oltre alla certa presenza delle percussioni come il tamburo a cornice, di affare femminile. Mirofora significa portatrice di mirra, l’essenza per eccellenza in fatto di connessione con l’inframondo o l’infero. Il ruolo di Maria Maddalena è stato fondamentale durante la sepoltura del Cristo ed è ampiamente raccontato nel Vangelo, poiché ella è la prima testimone della Resurrezione, colei che per prima vede il Risorto.
Letteratura Sacra
Nello studio di qualsiasi letteratura sacra teologica dobbiamo tenere a mente una scissione fondamentale: i testi canonici e i testi apocrifi. L’unica sostanziale differenza è la presunta veridicità di un testo considerato ufficiale rispetto ad un altro, poiché tutti i testi apocrifi (dal greco apókryphos, nascosto) non sono stati ancora ufficializzati nel vasto elenco del Canone biblico. Pur non essendo canonici, i codici contenuti nelle scritture apocrife possono offrire rivelazioni e aiutarci a contestualizzare sempre meglio l’habitat sociale dell’epoca, che era ben più caotico di quanto possiamo immaginare. Inoltre, per chi ama la Storia femminile, sappiate che i Vangeli occultati dal Canone si dilungano molto sul ruolo delle donne attorno a Gesù. Secondo il prof. Helmut Koester, teologo e storico della Chiesa presso l’Università di Harvard, alcuni di questi testi sono ben più antichi degli stessi Vangeli canonici.
L’Antico ed il Nuovo Testamento formano il Canone ufficiale, mentre per i Vangeli apocrifi (che possono essere anche gnostici) possiamo menzionare:
- Pistis Sophia, un antico testo che racconta le rivelazioni di Gesù risorto per ben 11 anni dopo la sua morte. Le tematiche principali sono i Misteri e la cosmologia ed è inoltre una delle scritture più inclusive verso l’importanza del femminile in generale, nella quale Maria Maddalena possiede sempre un ruolo distinto;
- Codice di Nag Hammadi, una collezione di manoscritti che rappresenta una delle scoperte archeologiche più significative del XX secolo per lo studio del Cristianesimo primitivo;
- Vangelo di Maria Maddalena, contenuto nella Biblioteca di Nag Hammadi e risalente al II secolo, ci conferma come, poco dopo gli eventi realmente accaduti al Cristo, fosse in circolazione un testo scritto destinato ai discepoli guidati da una donna.
Hieros Gamos
A discapito di quante informazioni tecniche possa fornirci lo studio evangelico, non abbiamo chissà quante altre informazioni sulla vita di Maria Maddalena prima che divenisse una fedele seguace del Cristo, e forse anche qualcosa oltre. Sia nei 27 libri del Nuovo Testamento (i libri che raccontano la vita e la morte di Gesù), sia nei Vangeli apocrifi e gnostici, Maria Maddalena ha una posizione di rilievo all’interno del cerchio dei discepoli e delle discepole di Gesù, arrivando addirittura ad essere la sua prediletta. Per comprendere il livello della sua grandezza e del suo rispetto, nei Vangeli canonici di Marco, Matteo, Luca e Giovanni, la Maddalena è l’unica donna menzionata, assieme alla Madre di Gesù. Inoltre, quando uno degli evangelisti racconta dei fatti biblici in cui ci sono elenchi di donne, come gli episodi delle mirofore al sepolcro, Maria Maddalena è sempre la prima ad essere nominata.
Nel Vangelo di Filippo, apocrifo e gnostico, leggiamo:
“La Sofia è la madre degli angeli; la compagna del Figlio è Maria Maddalena. Il Signore amava Maria più di tutti i suoi discepoli e spesso la baciava sulla bocca.” (63, 32-37)
Secondo alcune delle tradizioni esoteriche nate dallo studio di questi testi apocrifi e gnostici, lo Spirito Santo doveva essere una forza intrinsecamente femminile, un principio unificante capace di armonizzare gli opposti, spesso simboleggiato dall'elemento acqua. Credevano inoltre che Maria Maddalena fosse la reincarnazione di Sofia, la personificazione della più alta saggezza e fede. Come non specificare poi che le lunghissime genealogie raccontate nella Bibbia confermano che i Giudei fossero un popolo dal costume orgogliosamente dinastico e nella società dell’epoca, invece, i gruppi di celibi, religiosi e non, sarebbero stati sicuramente accusati. Esistono quindi infinite speculazioni sulla dinastia reale di Gesù, nata dall’unione fisica ma soprattutto spirituale con Maria Maddalena, riferimenti che si possono studiare nei Vangeli apocrifi e gnostici. Inoltre, in tutti i circoli esoterici c’è la convinzione che solo e soltanto la donna potesse incarnare l’iniziatrice che battezza l’uomo alla vita spirituale, colei che racchiude i Misteri nel corpo, colei che si muove tra la vita, la morte e la rinascita, esattamente secondo il ritmo rituale della danza della Dea. In queste concezioni spirituali tutte le donne rappresentavano le coppe, dei calici sacri e benedetti, contenitori dello Spirito Santo, dello Spirito della Dea, in grado di rappresentare il Principio Femminile Celeste e di unificare Materia e Spirito.
Per via di questi presunti parallelismi tra Maddalena e Sofia, la personificazione della Conoscenza, ci sono diverse ipotesi che mostrerebbero quanto l’unione del Cristo e della Maddalena fosse tangibile e comprovata. Oltre all’immortalità della tradizione della Dea, largamente trasmessa nel Nuovo Testamento, ad oggi possiamo rimembrare anche un altro importantissimo concetto: lo Hieros Gamos, le nozze sacre. Nell’antica ritualità questa unione sacra assicurava la fertilità di tutto il Creato ed era al pari degli altri Misteri se non oltre, poiché unificava il principio maschile e quello femminile. Il concetto di Hieros Gamos, sebbene non con questa esatta terminologia, trova eco e interpretazioni simboliche in alcuni Vangeli apocrifi, in particolare nel Vangelo di Filippo, che parla ampiamente del Mistero della camera nuziale, nonché l'ultimo e il più elevato dei cinque Misteri. In tantissime culture e dottrine, lo sposalizio celeste, al quale anche il Cristo si inchina, infatti, non doveva escludere il matrimonio terreno o viceversa. Anche se a livello storiografico non è ancora stato riconosciuto il matrimonio o la relativa stirpe di Gesù con Maria Maddalena, il Mistero regna libero e iniziamo a vedere anche attraverso il velo. Si tramanda che Maria e Gesù generarono tre figli, dando così vita a una dinastia che è perdurata nei secoli, legata al simbolismo del Santo Graal. Si dice che il lignaggio di Maria Maddalena e Gesù non solo abbia a che fare con il Graal ma addirittura con i Cavalieri Templari. Non ci è dato sapere con esattezza ma ciò che è certo è che l’eco del sapere conferma che l’ufficio sacerdotale sia stato in origine anche femminile e non unicamente riservato agli uomini patriarchi ma, anzi, probabilmente fu strettamente connesso alle funzioni misteriche racchiuse proprio nel corpo femminile, la sfumatura fenomenica tangibile della Dea Madre.
Morire è rinascere
Dopo la morte di Gesù, il cristianesimo costituiva una grandissima minaccia. Molti furono resi prigionieri, tra cui i parenti di Gesù. La Maddalena fu costretta a vagare per il mare, da viandante, in cerca di pace. Il cristianesimo non sarebbe sopravvissuto se si fosse scoperto che Gesù aveva lasciato degli eredi. Nella Rivelazione di Giovanni (12, 1-17) sono narrate le storie dell'esilio di Maddalena, dettagliando la sua persecuzione e fuga, e l'inesorabile caccia dei Romani al resto della loro stirpe.
Maria Maddalena arrivò via mare nel sud della Francia, a Ratis, paese che diventò poi Les Saintes Maries de la Mer. La leggenda narra che la sua vita divenne predicazione e preghiera, secondo i Misteri della Dea alla quale era stata iniziata ben prima della sua relazione con il Cristo. Visse prevalentemente in una grotta (simbolo chiave della Dea che si collega all’oscurità dell’utero), nutrita solo dall’Amore e dall’energia degli Angeli.
Ella morì all’età di 60 anni circa, nel 63 d.C., a Sainte-Baume. La sua sepoltura e le sue stesse reliquie, oggetto di profondissima venerazione, hanno una storia complessa, chiaramente avvolta dal mistero…Nel corso dei secoli ci sono stati diversi spostamenti e attribuzioni delle reliquie ma sono quasi tutte nel sud della Francia.
La Basilica di Santa Maria Maddalena, a Saint-Maximin-la-Sainte-Baume, in Provenza, è il centro più importante per il culto delle reliquie di Maria Maddalena. Qui possiamo trovare il suo cranio e altre ossa a lei attribuite.
Presso la grotta della Sainte-Baume, luogo che ha custodito questa donna negli ultimi anni della sua vita, si conservano anche capelli e un frammento di tibia.
L'Abbazia di Vézelay, in Borgogna, fu per secoli un altro importantissimo centro di pellegrinaggio dedicato a Maria Maddalena. Si credeva che le sue reliquie fossero state portate qui nel IX secolo.
L’esperienza del culto della Maddalena è presente anche in Italia: la Basilica di San Giovanni Battista dei Fiorentini a Roma custodisce un reliquiario con un frammento osseo che si ritiene sia parte del piede sinistro di Maria Maddalena.
Maria Maddalena non fu soggetta a un processo di canonizzazione formale nel senso moderno del termine in quanto la sua santità fu riconosciuta e venerata fin dall'antichità. Tuttavia, nel 2016 Papa Francesco ha elevato la memoria obbligatoria di Santa Maria Maddalena al grado di Festa per il Calendario Romano Generale, creando così un riconoscimento formale della sua importanza liturgica e teologica all'interno della Storia, la cui ricorrenza cade il giorno 22 luglio.
Possa questa donna riverberare in noi e ispirarci alla forza dell’amore, quello che non conosce paura, né fine, né morte. La sua essenza femminile è in noi, da onorare oggi più che mai. Possano queste storie riverberare in noi come poesia nel vento, fino a che non arriva l’uragano. Siamo eterne portavoci di Storia femminile, di memorie e soprattutto di immenso potere.
Ci vediamo presto con nuove storie da raccontare.
Con devozione e amore,
Ayami e le Wild Sisters
Testo: Asia Ferrario