IL RITORNO AL CIBO NATURALE
Come siamo arrivati a trovare cibo pronto e impacchettato sugli scaffali del supermercato?
Come abbiamo raggiunto il punto in cui, andando in natura, abbiamo perso la capacità di distinguere una pianta salutare da una potenzialmente letale per il nostro organismo?
Saremmo in grado di sopravvivere autonomamente se, per qualche motivo, ci trovassimo abbandonati nel bosco?
Come sappiamo l’industrializzazione ha spinto l’uomo ad allontanarsi sempre più dal mondo naturale e questo cambiamento ha riguardato innanzitutto il suo rapporto con il cibo.
Il cibo “vero” è stato gradualmente sostituito dal cibo raffinato, lavorato, industriale.
Ma cosa intendiamo esattamente con "cibo vero"?
Cerchiamo di fornire una spiegazione. Il cibo vero, in sostanza, è ciò che Madre Natura ci offre direttamente. Senza fronzoli, senza artefatti, senza ingredienti sconosciuti, solo semplici materie prime, principalmente di origine vegetale; a queste, possiamo aggiungere alcuni prodotti di origine animale come latte, uova, carne, anche se questi ultimi sono sempre stati di più difficile reperimento.
Inoltre, possiamo considerare cibo autentico anche ciò che deriva da trasformazioni basilari delle materie prime, come una farina di alta qualità ottenuta dalla macinazione di buoni grani.
Un tempo, qualche pianta, qualche radice, qualche bacca, qualche frutto potevano essere trovati senza troppa difficoltà: bastava fare una passeggiata nel bosco e il "supermercato naturale" era a portata di mano. Basta fare un salto indietro nel tempo, anche solo di qualche generazione, per comprendere come procurarsi cibo selvatico fosse una pratica comune e naturale. Era parte integrante della vita quotidiana, tanto quanto per noi oggi è comprare un sacchetto di patatine dal distributore automatico, purtroppo.
CHE COS’E’ IL FORAGING e LA SUA ORIGINE
Abbiamo scelto questa introduzione incisiva per presentare il concetto di Foraging, un termine che sta diventando sempre più diffuso. Si tratta del "procacciarsi" cibo spontaneo in natura, includendo foglie, radici, bacche, funghi, germogli, semi, frutti, licheni, alghe e persino alcuni tipi di corteccia, facendo attenzione a non danneggiare l'ambiente circostante. Il Foraging può essere praticato praticamente ovunque, con una preferenza per le aree lontane dalla città o da fonti di inquinamento, come boschi di montagna, argini dei fiumi, rive dei laghi, prati e radure.
Questa pratica nasce in un'epoca in cui l'industrializzazione ha portato l'uomo a distaccarsi sempre di più dall'ambiente naturale e dal cibo vero.
Oggi, con problemi come l'inquinamento e le malattie degenerative, c'è un'urgenza crescente nel ristabilire un legame con la natura e nel recuperare il cibo naturale per contrastare gli impatti negativi del mondo moderno e vivere in modo più sano e felice.
Il Foraging ha origini nel Nord Europa, dove gli ambienti più selvaggi e incontaminati hanno forse consentito all’uomo di mantenere un legame più intimo con la natura. Questa pratica è nata dall'idea di rinomati Chef volenterosi di arricchire i propri piatti con ingredienti selvatici, raccogliendoli direttamente dalla fonte.
I VANTAGGI DEL FORAGING PER LA SALUTE E IL PIANETA
I benefici del foraging sono molteplici e si estendono dalla salute individuale alla
sostenibilità ambientale:
● Benefici nutrizionali:
il consumo di cibi selvatici consente un apporto vitaminico, di sali minerali e antiossidanti davvero prezioso, a maggior ragione se il cibo non viene sottoposto a cotture. Ovviamente bacche, radici, o erbe devono essere di stagione ed essere raccolte nel momento opportuno;
● Promozione dell’esercizio fisico: il foraging non è solo una questione di raccolta di
cibo, ma anche di esplorazione attiva degli ambienti naturali. Camminare per boschi
e prati, piegarsi per raccogliere frutti o radici, tutto ciò comporta un esercizio fisico
benefico per il corpo e per la mente.
● Connessione con la natura e riduzione dello stress:
la pratica del foraging offre un'opportunità unica di immergersi nella natura e di ristabilire un legame profondo con il mondo naturale. Numerosi studi scientifici hanno dimostrato che trascorrere del tempo all'aperto riduce lo stress, migliora l'umore e favorisce il benessere psicofisico.
● Conservazione dell’ambiente:
il foraging sostenibile non solo non danneggia l'ambiente circostante, ma può addirittura contribuire alla sua conservazione.
Praticato con rispetto e consapevolezza, il foraging promuove il rispetto per la natura e sensibilizza le persone sui delicati equilibri ecologici.
● Riduzione dei costi:
a differenza dei prodotti industriali, il cibo selvatico non richiede costi di produzione o trasporto. Il foraging richiede solo il nostro tempo e un pizzico di curiosità, rendendolo un'opzione economica e sostenibile per arricchire la propria dieta.
● Recupero di tradizioni del passato:
il foraging non è solo una pratica culinaria, ma anche una forma di riscoperta delle antiche tradizioni e saggezze popolari.
Attraverso la raccolta e la preparazione di cibi selvatici, possiamo preservare e
trasmettere alle generazioni future un patrimonio culinario ricco e variegato.
SICUREZZA E RISPETTO PER L’AMBIENTE
L'identificazione accurata delle piante e dei funghi nel foraging è cruciale per la sicurezza e il benessere di chi li coglie. La conoscenza dettagliata delle specie commestibili e delle loro caratteristiche è essenziale per evitare rischi per la salute. Sono richieste familiarità con le caratteristiche morfologiche e la capacità di distinguere le specie simili pericolose.
In caso di incertezza sulla commestibilità, è meglio astenersi dalla raccolta per evitare intossicazioni, eventualmente rivolgendosi a esperti del settore.
La raccolta dovrebbe essere limitata all'uso personale e svolta in modo non invasivo. È fondamentale evitare di danneggiare le piante, preferendo esemplari ben sviluppati e lasciando intatti quelli giovani. La raccolta dovrebbe inoltre avvenire in aree non inquinate per garantire la qualità dei cibi.
PICCOLO TOUR DEGUSTATIVO PER INIZIARE
Esplorare nuovi sapori e aromi nel mondo del foraging è un'esperienza avvincente che ci permette di affinare i sensi e scoprire nuovi piaceri culinari. Oltre a gustare i frutti conosciuti come more, lamponi e nocciole, è stimolante sperimentare parti di piante mai assaggiate prima. Ad esempio, il sambuco offre non solo gustose bacche per i famosi sciroppi, ma anche fiori commestibili che possono essere assaporati direttamente dall'arbusto o utilizzati per arricchire insalate o fritti in pastella durante la loro fioritura da inizio maggio a fine giugno.
Le erbe spontanee come il tarassaco, la portulaca, l'ortica, lo spinacio selvatico offrono non solo un sapore unico, ma anche numerosi benefici per la salute. Possono essere utilizzate in cucina per aggiungere gusto e valore nutrizionale ai piatti. Gli asparagi selvatici e la borragine sono altri esempi di prelibatezze che la natura ci offre gratuitamente.
Non dimentichiamo le sàmare, i frutti “alati” dell’olmo, uno degli alberi italiani più comuni e diffusi nel nostro paese. Si possono utilizzare crude in insalate oppure saltate in padella con altre verdure. Quando le sàmare sono giovani e tenere si possono anche assaggiare direttamente colte dall’albero.
Vale la pena, infine, citare le bacche di rosa canina, ricchissime di vitamina C. Possono essere utilizzare per infusi, marmellate o consumate essiccate.
Esplorare la varietà di piante selvatiche commestibili è un viaggio affascinante che ci permette di avvicinarci alla natura e di apprezzare la sua generosità in termini di cibo e piacere sensoriale.
Il foraging rappresenta non solo un modo per arricchire la propria dieta con alimenti genuini e nutrienti, ma anche un'opportunità per ristabilire un legame profondo con la natura e per promuovere uno stile di vita più sano e sostenibile. Invitiamo i lettori a esplorare il mondo del foraging in modo responsabile e consapevole, valorizzando e rispettando la bellezza e la generosità della natura che ci circonda. Solo attraverso un rapporto armonioso con
l'ambiente circostante possiamo garantire un futuro migliore per noi stessi e per le
generazioni future.