Viaggeremo insieme tra le parole di questo studio breve ma intenso, scientificamente approfondito ma denso di storia ed evocazioni da epoche passate, sottolineando, come sempre, la loro mitica simbologia misteriosa.
Scienza e Storia
L’ape appartiene alla specie degli Apidi, insetti sociali della numerosissima famiglia eucariota dei regni dei viventi, nonché piante, funghi, animali ed altri organismi.
Ne esistono diverse famiglie, di diverse dimensioni e peculiarità, infatti non tutte le api sono comunitarie e, diversamente da come si possa pensare, non tutte producono il miele. Una cosa è certa: le api popolano tutto il Pianeta e sono fondamentali per la vita sulla Terra.
Il loro scopo principale è proprio quello di impollinare i fiori per raccoglierne il nettare, trasportando così il polline da un fiore all'altro, aiutando nella principale via di riproduzione delle piante: senza l’importantissimo volo delle api non avremmo la biodiversità, la bellezza e la vastità botanica che abbiamo ora. Sono diverse le specie del regno vegetale che non possono auto-impollinarsi e nemmeno il movimento del vento risulta sufficiente per favorire la loro riproduzione, motivo per cui gli scienziati ritengono che i processi evolutivi delle piante siano estremamente legati alla presenza delle api.
La specie delle api è fondamentale per la Natura ed esiste da oltre 4 milioni di anni, tempo in cui ha mantenuto quasi inalterato il suo aspetto: lo straordinario successo evolutivo dell’ape è testimonianza della sua incredibile capacità di adattamento verso i cambiamenti ambientali e, senza ombra di dubbio, è anche la conferma della sua importanza energetica verso il pianeta Terra e gli Esseri Umani.
Possiamo solo immaginare da quanto tempo esista questo insetto misterioso! Ad oggi sappiamo che l’ape fossile più antica è stata trovata nel Myanmar, all’interno di un’ambra, la cui età supera i 100 milioni di anni. Addirittura, tra le numerose testimonianze rupestri, ne esiste una in particolare, risalente al 5000 a.C. e situata in Spagna, che riporta il disegno di un ominide circondato da api, che accinge ad un alveare dentro alla cavità di un albero, per procurarsi del miele.
Il Miele
Nel corso dei secoli, l’unico alimento dolce disponibile sulla Terra è stato proprio il miele.
Da oltre 12 mila anni, il miele è parte integrante della nostra cultura nutrizionale e curativa, considerato oro liquido, un vero e proprio elisir di longevità: nella mitologia greca si considerava come il nutrimento degli Dèi, insieme all’ ambrosia, al nettare e all’idromele.
I principali componenti del miele sono glucosio, fruttosio e acqua; è un alimento naturale ricco di nutrienti, tra cui diverse vitamine, come la B, C, A ed E.Le api trasformano il nettare dei fiori in miele attraverso un processo che coinvolge la raccolta, la trasformazione enzimatica, l'evaporazione dell'acqua e la maturazione nelle celle di cera, chiamate favi.
Essendo sostanzialmente polline cristallizzato dalle api, il potere curativo del miele varia a seconda della sua origine botanica. Poiché ogni fiore possiede diverse proprietà curative, ogni miele avrà un sapore diverso e un contenuto vitaminico differente a seconda del tipo di polline da cui deriva.
Qualsiasi sia il polline di partenza, il suo sapore è sempre delizioso e afrodisiaco, usato infatti da tutte le culture del mondo. Il miele è ampiamente riconosciuto per le sue proprietà benefiche sul sistema nervoso e per le sue azioni antibatteriche, antisettiche, antinfiammatorie, antiossidanti, emollienti ed energetiche. In cucina viene adoperato anche come conservante naturale per alimenti e per dolcificare come edulcorante.
Inoltre, il miele trova largo impiego anche nella cosmesi, in particolare per la cura della pelle grazie alle sue numerose proprietà calmanti, lenitive e cicatrizzanti.
In passato il miele era simbolo della Divina manifestazione in quanto frutto del bacio tra il Sole ed i fiori, nato grazie ad una trasformazione alchemica che trasformava il profumato polline dei fiori in oro liquido. Simbolo di buon auspicio, in antichità il miele era il dono di nozze per eccellenza, considerato un potente talismano di fertilità; da qui nasce infatti il modo di dire luna di miele.
L’ Alveare
L’apicoltura è nella nostra informazione genetica dall’epoca preistorica, ovverosia l’allevamento e la gestione di apiari al fine di ottenere miele, cera, pappa reale, propoli ed altre meraviglie.
Le prime tracce di arnie costruite dall'uomo risalgono al VI millennio a.C. circa, periodo in cui gli antichi apicoltori si spostavano assieme alle loro api per seguire le fioriture.
Considerando una famiglia in captivitas, cioè una colonia di api, che può ospitare fino a 70 mila capi, possiamo immergerci nella loro struttura sociale perfetta ed ordinatissima.
In ogni alveare sono presenti:
-l’unica ape regina;
-le api ancelle, che si dividono in nutrici (coloro che nutrono la regina di pappa reale) e le spazzine (quelle che si occupano della pulizia);
-le architette, che costruiscono i favi esagonali con la cera;
-le api ventilatrici, cioè tutte quelle che si adoperano per regolare l’elemento aria all’interno dell’alveare (temperatura, umidità, calore);
-le guardiane, disposte all’entrata dell’alveare, pronte a sacrificarsi per la protezione dello sciame;
-le api bottinatrici, quelle che si occupano di raccogliere polline, nettare e acqua;
-i fuchi, che hanno il solo compito di fecondare la regina, dopodiché moriranno.Alcune caratteristiche delle api rimangono un mistero, ma come sempre confidiamo nella ricerca, anche se è importante rispettare il Mistero della Vita e non avere troppe pretese di interpretare, spiegare, sapere. L’equilibrio, nel mezzo delle due cose, ci ricorda l’impermanenza nostra e del Tutto.
Una nota interessante rispetto alle peculiarità delle api riguarda la danza e la musica: tramite segnali chimici le api comunicano tra loro e volano diversamente per capirsi. Si dice che gli sciami riescano a creare forme di Geometria Sacra in volo proprio per trasmettere informazioni. Allo stesso modo, hanno un linguaggio espressivo completamente unico e riescono ad emettere suoni particolari grazie alle vibrazioni delle loro ali, sempre per esprimersi ed informarsi a vicenda.
L’ape e il suo alveare sono stati da sempre utilizzati nell’araldica e nella massoneria, perché rappresentano l’ordine supremo, il potere e l’operosità produttiva eccelsa.
Simbolismo e Significato
Trasformatrice del Sole e dei fiori in oro liquido, il lavoro dell’ape è l’Alchimia più antica che esista.
E’ la guardiana primordiale del giardino sacro che è la Terra.
Pochi esseri viventi incarnano un significato così profondo e intrecciato come questo insetto, la sua simbologia infatti è archetipica, cioè che affonda le sue radici nelle profondità dell’animo umano.
L'ape, messaggera tra Terra e Cielo, vive del nutrimento della Terra ed è un dono divino.
Grazie al suo incessante lavoro ci mostra l'importanza di un amore incondizionato per la Natura, di purezza ed essenza come il nettare che produce.
Esse sono portatrici di ordine, conoscitrici della Geometria Sacra che è alla base della vita.
Dal punto di vista numerologico, l’ape è legata al 6: sei sono le sue zampe e sei le sezioni del suo addome. Ugualmente, sei sono i pannelli delle celle che creano le api: la forma geometrica prevalente all’interno degli alveari è sempre esagonale. Il numero 6 e l’esagono si ricollegano all’unione tra Cielo e Terra, esprimono armonia ed equilibrio fisico-spirituale, infatti l’esagono è anche simbolo delle rivoluzioni terrestri.
La polivalenza simbolica dell’ape evoca eterna rinascita, trasformazione, connessione con Madre Natura, devozione, ispirazione, eloquenza, virtù, fecondità, ricchezza, guarigione, equilibrio, armonia, ordine, integrità e soprattutto potere femminile.
L’ape è anche simbolo di purezza, specialmente in ambito cristiano, il quale rimarrà sempre parte integrante del nostro patrimonio culturale italico.
E’ sempre stata oggetto di visioni ed evocazioni poetico-spirituali, in tutte le belle arti, dalla letteratura, al teatro, alla musica. Non possiamo non citare il sommo poeta alchemico Dante Alighieri, che nel XXI Canto del Paradiso della Divina Commedia, per presentare gli Angeli presenti nella Candida Rosa, usa una metafora apiaria: "Sì come schiera d'api che s'infiora/una fiata e una si ritorna/là dove il suo laboro s'insapora."
Nella tradizione egizia, di cui si hanno fonti attendibili della presenza dell’apicoltura sin dall’ Antico Regno (2700-2200 a.C.), le api erano considerate sacre poiché nate dalle lacrime di Ra. Il miele, invece, lo utilizzavano nei riti di sepoltura per mummificare e come totem di sostegno per il viaggio nell’aldilà, ma anche per pagare tributi e offerte, votive e non.
In tutte le popolazioni antiche, come quelle della Roma e della Grecia arcaica, le api erano simbolo di immortalità, saggezza e conoscenza, motivo per cui venivano consacrate alle Divinità: in quanto insetti impollinatori creatori del miele rappresentavano l’abbondanza e la prosperità.
Dea Madre
Indagare e ricercare ci porta sempre allo stesso file rouge che lega ogni cultura umana ed ogni suo misterioso simbolo: l’ Antica Religione della Dea Madre. Che non era dogma, bensì un tipo di spiritualità esistenzialmente connessa alla Natura ed ai suoi elementi, guidata dallo sciamanesimo femminile che ha “sciamato”, fortunatamente, in tutte noi.
La prima caratteristica importante da indagare per comprendere l’energia delle api andando oltre è che la loro organizzazione sociale, dove è presente, è matriarcale.
“La vita delle api ci mostra la ginecocrazia nella sua forma più chiara e pura.
Ogni alveare ha una regina, che è anche la madre di tutta la stirpe.
Di fronte a lei sta un gran numero di fuchi, maschi adibiti unicamente alla fecondazione.
Essi non lavorano e, quando hanno svolto l'unico compito della loro esistenza, vengono lasciati morire dalle api operaie, femmine.” Johann Jacob Bachofen, giurista e antropologo del 1800, rinomato per la sua teoria sul matriarcato.
L’ape regina è vista e percepita come figura di saggezza ed autorità, l’unica ad avere diritto al nutrimento della pappa reale.
All’alba dei tempi, Madre Natura era tutto e l’essere umano era solo parte di essa. La Dea madre e l’ape erano cosa sola. L’ape è simbolo del culto tellurico matriarcale.
Nelle tradizioni delle figure misteriche femminili, le Sacerdotesse iniziate agli Antichi Saperi come le Pizie e le Melisse venivano chiamate le “api”. Persino l’Oracolo di Delfi veniva chiamata “Ape Delfica”. Generalmente, i Sacerdoti guardiani dei Templi venivano soprannominati fuchi.
Anche nella cultura di ascendenza celtica troviamo l’ape ed il miele: nella mistica Avalon, la Dea bianca Brigit possedeva il meleto in cui le api viaggiavano per ottenere il nettare più magico esistente, animali di potere in grado di sciamare persino tra le diverse dimensioni della Realtà.
Ricorda che tutto è ispirazione, se vuoi che lo sia. La Natura è la prima, per eccellenza.
Possa questo maestoso animale di potere giungere a te senza che ci sia paura sul tuo viso. Che tu possa ritrovare il miele nella tua vita, librandoti nell’aria, libera. Le tue sorelle di sangue e di anima, così come tutte le ave figlie dell'unica Grande Dea, saranno sempre parte del tuo cammino.
Noi di Wild Sisters United siamo qui per questo.
Con amore,
le tue Wild Sisters
Articolo: Asia Ferrario