LA RUOTA DELL'ANNO: IL CALENDARIO DELLA DEA
Anatomia della Ruota
Sappiamo che questa creazione tecnologica risale alla Sumeria del 3500 a.C. circa e da quel momento ha sempre rappresentato per l’umanità i concetti di unità, rinascita, cosmo e universo, eternità, ciclo della vita, movimento e cambiamento, trasformazione, destino.
È da intere ere che la sua simbologia intrinseca ci affascina fino a plasmare la nostra spiritualità. La ruota è simbolo dello spaziotempo e la ritroviamo in tantissimi elementi fondamentali per l’evoluzione, dall’uomo vitruviano di Leonardo Da Vinci alla ruota del Dharma tibetana. Anche la rosa dei venti deriva dalla geometria della ruota, così come per innumerevoli altri saperi.
In questo contesto specifico, la simbologia della ruota crea il primissimo calendario della storia, chiamato Ruota dell’Anno, cioè un movimento naturale ciclico ed eterno basato sull'osservazione empirica dei fenomeni naturali stagionali terrestri e del loro ritmo essenziale, insieme all’osservazione del Cielo e dei suoi astri splendenti.
La Ruota dell’Anno appartiene alla storia antica ed è il frutto di tutte quelle culture ancestrali in cui la tradizione orale era il valore principale delle comunità, espressa quindi attraverso miti, leggende e canti. Con le influenze socio-storiche di romanizzazione e cristianizzazione, poi, abbiamo perduto ulteriori fonti e scritture, ma con un’accurata ricerca pratica possiamo acquisire un enorme flusso di informazioni coscienti, soprattutto grazie al folklore, all’arte e alla letteratura celtica e precristiana.
E’ importante ricordare che la Ruota dell’Anno si calcolava in base alla tradizione del corpo femminile della Dea Madre, nonché Madre Natura, madre della vita stessa, signora del Cosmo e del Creato, Luce e Oscurità, vita e non vita. Le popolazioni rurali ancestrali vivevano seguendo il naturale ciclo delle stagioni terrestri, che era a sua volta scandito da otto festività speciche, chiamate Sabba.
Origine Etimologica
Sabba, dal francese arcaico sabbat, e questo dal lat. sabbătum «sabato», rappresenta il giorno dell’adunanza, cioè giorno sacro, di festa e di condivisione.
Secondo le dottrine tradizionali del XV e XVI secolo, però, il Sabba sarebbe una riunione di donne appassionate di stregoneria accompagnate dalla devota presenza del demonio, con conseguenti atti osceni e allusioni alla ritualità della magia nera.
Ad oggi, sappiamo con certezza che i Sabba non sono connessi a Satana proprio perché esso è frutto della concezione religiosa cristiana, mentre i popoli antichi nativi non lo conoscevano: esso è il falso storico per eccellenza, figlio prodigio dei numerosi illeciti medievali, come la propaganda dogmatica, l’inquisizione e i tariffari per le indulgenze. La ricerca storica, le letterature e le tradizioni immortali sono al nostro fianco in questa riscoperta della biofilia rituale.
Ciclicità Naturale Agricola
La Terra è viva poiché sostenuta da una serie di avvenimenti ciclici essenziali, processi tra loro interdipendenti che si relazionano con ogni sfumatura del sistema terrestre tramite le manifestazioni elementali: citiamo ad esempio la fotosintesi clorolliana, l’acqua ed il suo ciclo, il ciclo litogenetico delle rocce e i cicli biogeochimici.
Le stesse dinamiche del ritmo della Natura che strutturano la Terra e tutto il Creato (basti pensare alla valenza geometrica della sequenza di Dio, la sezione aurea e i suoi frattali) si riettono nella nostra stessa bioritmica con i cicli di sonno/veglia, la rigenerazione cellulare e l’attività elettroencefalograca cerebrale. Non possiamo non citare il ciclo mestruale nella materia femminina e il ciclo testosteronico in quella masculina.
Tutto ciò che nasce dal nostro Pianeta è Natura e per questo motivo soggetto alla legge ciclica: nascita, crescita, declino, morte. I popoli antichi nativi veneravano Madre Natura e i suoi poteri di fecondità e distruzione, e da questa consapevolezza enigmatica nasce la cultura della ciclicità naturale agricola, strettamente connessa ai concetti misterici della Dea Madre: ogni momento di passaggio del viaggio della vita è cambiamento. L’Anima personicatrice della Natura e il suo Animo sempiterno ci ricordano questo ogni giorno.
L’invenzione della Ruota dell’Anno serviva a sottolineare l’importanza dell’ambiente circostante, in quanto manifestazione della Dea e giardino-grembo, casa della Vita resa manifesta, accogliente e materna verso i propri custodi umani, se e solo se fossimo stati in grado di osservare la Natura per orientarci durante l’anno, così da poter vivere in preparazione agli eventi e favorire così il benessere dell’intera comunità. Ricordiamoci che all’epoca i gruppi sociali erano ben diversi da noi, la loro quotidianità era primitiva e persino gli anni di vita delle persone si misuravano tramite i raccolti. L’etnobotanica studia e rileva tutti questi intrecci tra antropologia e mondo fenomenico naturale, studiando il rapporto tra la botanica e le culture umane.
Secondo alcune interpretazioni, il flusso della Ruota dell’Anno sarebbe scandito dalla danza dell’unione ciclica tra il femminile ed il maschile sacro. Dea e Dio sono le forze primordiali per eccellenza all’interno dell’habitat cosmologico naturale, due potenze opposte e complementari che insieme ricreano innitamente la vita. La Dea è la forza che nutre e sostiene, mentre il Dio è la forza che crea e protegge. Essi sono le forme divine archetipiche primordiali, oltre la dicotomia dogmatica dell’occhio moderno; unite nel loro unico vortice d’amore cosmico generano quell’energia vitale utile al normale ciclo della vita e al susseguirsi delle stagioni, “l’amor che move il Sole e l’altre stelle". (Dante, Paradiso)
La loro interazione d’amore si manifesta ad ogni Sabba in modo diverso, che vedremo in seguito nel dettaglio, creando così un equilibrio dinamico che permea ogni aspetto della vita e dell’esperienza stessa del Cosmo e della Terra.
8 Sabba
L'otto è il numero della totalità, dell'eternità e dell'armonia cosmica: come nella danza, l'8 è il ritmo che unica tutte le cose.
I Sabba della Ruota dell’Anno si susseguono in questo ordine:
Samhain, Yule, Imbolc, Ostara, Beltane, Litha, Lughnasadh, Mabon.
Samhain può essere sia la prima che l’ultima festività del calendario.
I Sabba si dividono in:
-
4 Sabba maggiori:
-Samhain
-Imbolc
-Beltane
-Lughnasadh
Sono le quattro feste del fuoco celtiche collegate all’agricoltura. Soprattutto nell’età del ferro, si calcolavano tramite l’osservazione celeste della levata eliaca, ad indicare il primo momento in cui una stella diventa visibile all'alba dopo un periodo in cui è stata oscurata dalla luce del Sole. -
4 sabba minori:
-Yule (solstizio d’inverno)
-Ostara (equinozio di primavera)
-Litha (solstizio d’estate)
-Mabon (equinozio d’autunno)
Sono le feste solari e vengono calcolate in base al ciclo lunisolare (quindi 2 solstizi + 2 equinozi).
SAMHAIN - 1 novembre
Il ciclo annuale celtico, scandito da Samhain, si divideva in due grandi fasi: la stagione del declino e la stagione della rinascita. Samhain, in quanto spassaggio da un ciclo all'altro, era considerato il capodanno celtico, momento in cui il mondo dei vivi e quello dei morti si avvicinano.
Tutt’ora, in questo periodo dell’anno, abbiamo la commemorazione dei defunti.
La Dea è nella sua fase oscura, mentre il Dio si prepara alla rinascita.
I simboli di Samhain sono le zucche, le mele, le candele.
YULE - 21 dicembre - solstizio d’inverno
Siamo nel periodo del solstizio d'inverno, nonché la notte più lunga dell'anno. Per i Celti, Yule era la celebrazione del ritorno del Sole, il Dio che infondeva nuova vita alla Madre Terra, risvegliandola dal suo sonno invernale.
Pochi giorni dopo questa festività abbiamo il Natale: il Dio, nella sua forma di bambino, nasce dalla Dea Vergine.
Alcune delle piante simbolo di Yule sono l’agrifoglio, l’abete e la quercia.
IMBOLC - 1 febbraio
Imbolc rappresenta la festa della Luce ed è una festività associata alla Dea Brigit, la Dea bianca del triplice fuoco, protettrice di poeti, scrittori e fabbri.
In questo momento si conclude ucialmente il periodo oscuro invernale: Madre Natura inizia il suo graduale risveglio, portando con sé i primi segni della primavera.
Qualche giorno seguente, di tradizione, si festeggia la Candelora.
Tra gli oggetti di potere di Imbolc troviamo la croce di santa Brigida fatta di giunco, il latte, lo specchio e la benedizione delle candele.
OSTARA - 21 marzo - equinozio di primavera
L'equinozio di primavera rappresenta l'equilibrio perfetto tra luce e oscurità, giorno e notte. Ostara descrive il risveglio della natura, la rinascita e la fecondità ed è un po’ come la festa della Vita: il Dio Sole si unisce a Madre Terra.
La Pasqua, la cui festività è stata istituita al Concilio di Nicea (325 d.C.), è strettamente collegata al sabba di Ostara e lo si può riscontrare nell’iconograa delle uova.
Simbologia: trifoglio, semi e ori, la lepre, i nidi e le uova.
BELTANE - 1 maggio
Beltane segna l'inizio dell’estate celtica: la Dea e il Dio si uniscono in un matrimonio sacro, celebrando l’abbondanza e il risorgimento della Natura. Questa è la festa dei riti di unione e dell’esplosione in Natura, in quanto inizio della parte luminosa dell’anno. Simboli fallici come il palo di maggio, ori e frutti, la coppia sacra e il biancospino sono concetti chiave per questo Sabba.
Nel calendario odierno mondiale l'1 maggio è sempre giorno di festa.
LITHA - 21 giugno - Solstizio d’estate
E’ il giorno in cui il Sole raggiunge la sua massima potenza, simbolo di abbondanza, ma da qui in poi rinizierà il declino della luce. E’ la festa delle erbe, momento di grande divinazione in preparazione al raccolto che avverrà.
Le piante simbolo di Litha sono l’iperico e la ginestra.
La notte di San Giovanni, di tradizione cristiana, cade pochi giorni dopo il solstizio e rappresenta un esempio di sincretismo religioso: le pratiche pagane ancestrali si sono amalgamate con i dogmi cristiani.
LUGHNASADH - 1 agosto
È la celebrazione del primo raccolto, di tradizione si ringrazia la Dea e il Dio per la loro generosità creativa e generatrice. La festa del Dio Lugh è proprio la festa del raccolto o della mietitura: i suoi simboli sono il grano e il pane, i mirtilli e la lavanda.
In alcuni luoghi del mondo il primo giorno d’agosto è ancora momento di feste e banchetti, ma è forse il Sabba che si è irradiato meno nel calendario odierno, proprio perché non siamo più connessi ai cicli naturali di semina e raccolta.
MABON - 21 settembre - equinozio d’autunno
Momento di equilibrio tra luce e oscurità: è tempo di bilanci per tutto l’anno vissuto. Con l'equinozio d'autunno, Persefone scendeva nell'Ade, lasciando Demetra avvolta dal dolore. La Dea inizia il suo declino. E’ infatti una festa introspettiva, che ci vuole concentrati sul silenzio e sulla nostra integrità.
Gli oggetti di potere di questo Sabba sono la mirra, la melagrana, le castagne.
Conclusione
La Ruota dell’Anno è di concezione greco-romano-celtica, ma la sua origine è gaelica, gallese, nordica, italica, babilonese, egizia, greca e deriva sicuramente anche da altre tradizioni mitologiche e misteriche: la Natura è l’antica religione, la prima, l’unica e la finale destinazione.
Ma che cos’è la Natura?
Il termine deriva dal latino Natura e signica letteralmente "nascere".
In tutti i testi sacri religiosi, infatti, nasciamo sempre in un giardino cosmico contemplativo, architettura del sacro e della genesi umana. Dall’Eden alla mitologia persiana, contando anche i Sumeri e le altre civiltà mesopotamiche, sino alle tradizioni orientali come il Vaikuntha nell’induismo, cioè il giardino divino del regno di Vishnu.
La definizione enciclopedica di Natura la dichiara come «l'Universo considerato nella totalità dei fenomeni e delle forze che in esso si manifestano, il fondamento dell'esistenza nella sua configurazione sica e nel suo divenire biologico, in quanto presupposto causativo, principio operante, o realtà fenomenica». (Wikipedia)
La ricerca chiama a sé la nostra essenza più profonda, desiderosa che il nostro cuore possa trovare spazio per l’anima del mondo e i suoi misteri. La nostra Anima e l’Anima Mundi sono la stessa cosa, il nostro centro esistenziale è il medesimo.
Possano queste parole ispirarti a innumerevoli ricerche e scoperte, avvicinandoti sempre più al potere beneco della Natura. La nostra biofilia è una necessità biologica e un diritto sensoriale che profuma di eternità.
Insieme possiamo tornare a vivere la vita vera, ciclica, meravigliosamente spaventosa e inspiegabile, consce del mistero della vita e affamate di esperienze vitali, naturali, di magia e di Amore.
Con Luce ed Ombra,
le tue Wild Sisters